La più antica citazione del magnete come mezzo di cura appare sull’Atharvaveda che contiene il trattato sulla medicina e l’arte di curare. Viene usato da millenni in India e Cina come cura per moltissimi mali. Cleopatra, donna di leggendaria bellezza (69-30 a.C.), si dice che portasse un piccolo magnete sulla fronte per preservare le sue splendide grazie.
Le forze magnetiche della natura non furono oggetto di ricerca sino al principio del XVI secolo, quando l'alchimista e medico svizzero P. A. Paracelso iniziò a studiare e a mettere in luce le potenzialità curative del magnete; riteneva che qualsiasi parte del corpo se esposta alla forza magnetica sarebbe stata curata meglio e più rapidamente che da qualsivoglia medicina.
Il Dottor Samuel Hanemann (1755-1843), il padre dell’omeopatia, era pienamente convinto dei poteri dei magneti e raccomandò il loro uso terapeutico con queste parole: “un bastone magnetico può curare velocemente e per sempre malattie più gravi per le quali è una medicina appropriata se posto vicino al corpo per un tempo anche molto breve”.
Michael Faraday (1791-1867), che condusse ricerche fondamentali sull’elettricità, fu il primo in Europa a studiare la forza del magnete, chiamò l’area di sua influenza “campo magnetico” e pose le fondamenta della biomagnetica e della magneto-chimica stabilendo che ogni cosa è magnetica in un senso o in un altro ed è o attratta o respinta da un campo magnetico.
Verso la metà del XX secolo, l’interesse per la guarigione magnetica aumentò rapidamente in paesi come l’India, la Russia e il Giappone. Solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale i campi magnetici incominciano ad essere impiegati a scopo terapeutico sia in strutture Pubbliche (Ospedali, ASL) che Private.
L’ElettroMagnetoTerapia (EMT)
- Bassa Frequenza, per frequenza da 1 a 100 Hz;
- Alta Frequenza, per frequenza da 100 a 5.000 Hz e frequenza portante tra 20 e 30 Mhz.
Gli impulsi a Bassa Frequenza (BF) si sono, in particolare, dimostrati capaci di stimolare una maggiore assimilazione del calcio, fattore molto importante, in quanto le ossa, rinforzandosi, sono molto meno soggette ai rischi di fratture, insorgenza di malattie degenerative ed osteoporosi. Gli impulsi ad Alta Frequenza (AF), e in parte anche quelli BF, migliorano la circolazione sanguigna e sono in grado di stimolare la produzione di endorfine da parte del sistema neurovegetativo, con conseguente riduzione del dolore associato ai vari stati patogeni e una efficace azione antiinfiammatoria.
Per queste ragioni si possono efficacemente trattare sia patologie acute che croniche, garantendo un’azione curativa e/o migliorativa dello stato di benessere del paziente.
I benefici della magnetoterapia sono quindi molteplici; ne elenchiamo di seguito alcuni:
• Azione antinfiammatoria (AF);
• Effetto antalgico/antidolorifico (AF): stimolo della produzione di endorfine;
• Effetti sul tessuto osseo (BF) (AF): aumento della resistenza ossea,
miglioramento dell’osteogenesi e aumento della mineralizzazione;
accelerare la calcificazione nelle fratture;
• Azione vaso-attiva (AF):
aumento del flusso ematico periferico e della velocità di scorrimento del sangue;
aumento dell’irrorazione vascolare;
miglioramento ossigenazione e riduzione accumulo liquidi;
• Azione antiedemigena e di riparazione tissutale (AF):
accelerare la cicatrizzazione di ferite e piaghe;
accelerazione dei processi di guarigione dei tessuti molli;
• Azione batteriostatica/antiallergica (AF) (BF);
• Azione neuroequilibratrice (neuro regolazione sull’ipotalamo, sul fegato e sulla milza);
• Miglioramento metabolismo della cute e azione antinvecchiamento dei tessuti (AF) (BF).
Riassumendo, gli esiti benefici dell’utilizzo dei Campi ElettroMagnetici Pulsati (CEMP) si hanno soprattutto a livello articolare (artriti, artrosi, osteoporosi, fratture ossee, etc.) a livello muscolare/tendineo (lombalgia, tendiniti, distorsioni, dolori reumatici, etc.) e a livello vascolare (flebiti, varici, edemi, piaghe, cicatrizzazioni, etc.) e per problematiche legate allo stress (disturbi del sonno, stati ansiosi, ecc.).
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